INSIEME per lo sviluppo e l'inclusione

è un progetto finanziato da Fondazione Con il Sud volto alla realizzazione di un centro di lavorazione carni di suini pesanti per la produzione di insaccati tradizionali e di prodotti orticoli del territorio. Questi verranno forniti proprio dalla Cooperativa Agricola Sociale Santa Maria.

Il centro lavorazione carni verrà realizzato nello stabile conosciuto dalla comunità guspinese come “ex mattatoio”, già in fase di ristrutturazione.

Trasformazione di suino semibrado

TRASFORMAZIONE DI PRODOTTI ORTICOLI

INCLUSIONE DI SOGGETTI SVANTAGGIATI

Il progetto “INSIEME per lo sviluppo e l’inclusione” si propone di costruire una filiera del suino semibrado secondo le tradizioni locali che aumenti le opportunità occupazionali di figure professionali specializzate e che favorisca l’inclusione di soggetti svantaggiati.

Le carni, provenienti da allevamenti che mettono al primo posto il benessere animale e la sostenibilità ambientale, verranno trasformate in uno stabile storico ristrutturato. In questo edificio verranno trasformati inoltre prodotti orticoli seguendo i medesimi criteri: rispetto delle tradizioni, ricerca e sostenbilità.

La mission del progetto è attirare ed educare i consumatori alla genuinità ed alta qualità delle produzioni locali offrendo il frutto del lavoro di una comunità che fà propri i valori di integrazione e inclusione sociale.

LO FACCIAMO GIUSTO E BUONO

«Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo»

IL PROGETTO

Il territorio nel quale opera il progetto comprende i Comuni di Arbus e Guspini. In entrambi i Comuni, in particolare a seguito della chiusura delle Miniere di Montevecchio avvenuta negli Anni Novanta, si evidenzia un elevato tasso di disoccupazione, che colpisce indipendentemente dal titolo di studio. Il tasso è tra quelli più elevati d’Italia: la percentuale di cittadini italiani disoccupati è del 27,8% di cui quella giovanile 71,7%.

La chiusura delle miniere, inoltre, ha provocato una forte ondata migratoria che ha portato sempre più i giovani a decidere di emigrare in cerca di opportunità economiche lavorative migliori e che ha avuto come conseguenza lo spopolamento del territorio.

Il timido e scomposto tentativo di reindustrializzazione del territorio, negli ultimi anni, non ha raggiunto l’obbiettivo di proporre un’alternativa economica e sociale, in tal modo alimentando una domanda di assistenzialismo improduttivo.

0%
Disoccupati sardi
 in Italia
0%
Disoccupati giovani
in sardegna

LA NOSTRA MISSION

Con il progetto “INSIEME per lo sviluppo e l’inclusione” finanziato da Fondazione Con il Sud  vogliamo attirare ed educare i consumatori alla genuinità ed alta qualità delle produzioni locali offrendo il frutto del lavoro di una comunità che fa propri i valori di integrazione e inclusione sociale.

Scopri, scorrendo le slide, i nostri obiettivi e le motivazioni che ci spingono a lavorare per il territorio e la comunità.

Dal progetto "INSIEME per lo sviluppo e l'inclusione" nasce
REST-ART

Dal progetto “INSIEME per lo sviluppo e l’inclusione” nasce REST-ART: un parternariato locale che ha l’obiettivo di creare prodotti di qualità dalla lavorazione dei suini e di ortaggi locali.

La vision di Rest-Art è creare un ecosistema economico che grazie alla produzione di prodotti orticoli e di suino pesante tipici del Medio-Campidano/della zona del Monte Linas possa generare lavoro, innovazione di prodotto, riabilitazione di persone in situazioni di disagio in modo scalabile e sostenibile.

La componente sociale, in tutte le fasi del progetto rappresenta il vero punto di forza dell’idea imprenditoriale in quanto permetterà di creare un circolo virtuoso tra i produttori e offrirà nuovi spazi di lavoro.
La formazione e integrazione di soggetti in situazione di svantaggio, il coinvolgimento dei piccolissimi produttori, recupero a tale scopo di terre marginali, azioni diffuse di educazione alimentare sono parti fondamentali del progetto REST-ART come la  
realizzazione di laboratori di educazione alimentare al fine di arricchire e rafforzare la consapevolezza sull’importanza della qualità e della sicurezza alimentare. All’interno del progetto verrà data grande rilevanza anche all’inclusione sociale di soggetti disoccupati, inoccupati e giovani,  attraverso azioni volte alla formazione professionale e percorsi di sostegno educativo all’interno di stage formativi.

Il partenariato

Crediamo nel valore della rete e della comunità: il nostro progetto, infatti, si struttura in maniera partecipata dalla comunità tramite la partecipazione attiva di numerose associazioni, ognuna svolge un lavoro fondamentale all’interno del progetto. 

Il progetto “INSIEME per lo sviluppo e l’inclusione” vanta un variegato e coeso partenariato: una rete di associazioni del terzo settore che operano da anni nel territorio e che partecipano attivamente al progetto fornendo le proprie risorse e competenze. 

Vuoi fare parte del nostro progetto “INSIEME per lo sviluppo e l’inclusione”? Oppure vuoi rimanere aggiornato sugli sviluppi e sulle azioni del progetto e  di Rest-art?

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NON NEI NUMERI MA NELL'UNITà STA LA NOSTRA GRANDE FORZA

LA STORIA

L’edificio, conosciuto dalla comunità come “ex mattatoio”, entra in funzione nel 1934, come mattatoio comunale, uno spazio sociale volto a una più corretta manipolazione delle carni destinate alla rivendita al dettaglio, che fino ad allora venivano macellate direttamente nelle botteghe dai macellai.

Fu ristrutturato nel 1960 per dare un impulso alle attività di allevamento a cui il territorio, oltre le attività minerarie, era legato.

L’ex mattatoio comunale è stato chiuso nel 1993 dopo le disposizioni europee che avevano cambiato le normative sulla macellazione e, da allora, è rimasto inattivo per circa trent’anni. 

Nel 2004, venne riconvertito in Centro di Lavorazioni carni, con un investimento di due miliardi di vecchie lire (un milione di euro di oggi), ma non riuscì a partire e così tornò nell’oblio delle amministrazioni, ma non dei guspinesi che si vedevano sottratto un bene comune. 

All’inizio del 2021, comincia la riconversione ideata dal Terzo Settore e da alcuni allevatori di Arbus e Guspini decisi a nuova sfida con uno sguardo sempre rivolto al sociale e a chi è in condizioni di disagio.

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